Tic… tic…
tic… tic… tic…
… battito regolare, del diapason
pendente…
… pochi secondi e sentiamo una
musica
con stesso ritmo, ma dolce,
divertente…
… è la “Danza dei Flauti” che
nell’aula si diffonde…
L’insegnante dattilografa inizia a
declamare:
“Signori e signorine, cominciate,
per favore la tastiera non
guardate!”
Penso:
- Ma perché sempre ci avverti?
I tasti delle macchine, da tappi
neri son coperti! -
“Occhi al tabellone luminoso
per dieci righe, con calma,
scrivete:
Casa, rosa, cosa… cosa, rosa casa...
A ritmo della danza andate, e se
sbagliate
proseguite, non vi fermate!
Casa, rosa, cosa… cosa, rosa
casa..”
Non vola una mosca, solo la musica
si sente
le dita sulla tastiera, teniamo
correttamente
ci fanno male i mignoli, che cedono
con facilità
quando schiacciamo con forza, la
“eMme” o la “A”.
Per ore, giorni e mesi, stessi
esercizi
più elaborati, più complicati…
… stessi errori, inizialmente
commessi
ma a fine d’anno, siam tutti
promossi!
Con dieci dita, senza sbagliare
alla fine imparai a
dattilografare!
* * *
La tecnologia, da allora s’è
evoluta!
Gli scrivani sono scomparsi
di noi dattilografi ormai, è raro
ricordarsi…
... quelli son tempi, vissuti e
passati
di mestieri in disuso, ma non
dimenticati…
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