mercoledì 26 febbraio 2014

SENTO CHE MI SEI VICINO!


Quel sabato pomeriggio, Giovanna era uscita di casa per una passeggiata, ma non aveva voglia di mescolarsi fra la gente del paese che faceva acquisti. Sulla sua carrozzina elettrica, preferì dirigersi verso una tranquilla stradicciola alberata che, portava ad un piccolo Santuario.
Lungo il percorso aveva incontrato alcune persone amiche e, con loro, c’erano stati scambi di saluti. 

Arrivata alla fine della stradina, si accorse che il cancello in ferro battuto del Santuario era aperto, quindi lo varcò, percorse il cortiletto lastricato di porfido, e si diresse verso la piccola chiesa.

C’era solo un minuscolo gradino, facilmente superabile con la carrozzina, e  il portone di ingresso, era appena socchiuso. Spingendolo un po’ entrò in quel Santo luogo, semplice e luminoso,… oltre a lei,  non c’era nessun altro, solo silenzio e un dolce senso di pace…

Giovanna avanzò fin davanti all’altare e, vicino alla porta della sagrestia, in un angolo, notò una vecchia croce impolverata e abbandonata.

Si fermò ad osservare quella croce, provando dispiacere nel vederla così “malconcia”,  proprio come si sentiva lei  stessa, in quel momento…
I suoi pensieri vagarono, trasformandosi in una sorta di dialogo-preghiera con Dio…

“...c’è chi sta peggio di me, lo so, sai?,... ma mi mancano tante piccole cose!!! Vorrei  poter tornare a camminare, a far le pulizie di casa,… pensa, mi manca perfino il mio lavoro!…si, ammetto che col ragioniere era un continuo battibecco, ma… Ma queste cose le sai già, chissà perché te le sto a raccontare… proprio a Te poi, che hai dovuto sopportare molto di più, per causa nostra”…

Sulle guance scesero alcune lacrime,… sulle mani, avvertì il calore di una carezza.
Giovanna alzò la testa e davanti a lei, vide un bimbetto biondo che stringeva un mazzolino di margherite, e che la stava osservando preoccupato.

- Perché piangi?... ti sei persa?
- No, piccolo non mi sono persa, m’è solo entrato un granello di polvere negli occhi… –  e cercò di asciugarsi col dorso della mano…

Si rendeva conto di aver dato una risposta stupida, ma come avrebbe potuto spiegare a quell’innocente?... era contenta però, che era arrivato a distoglierla dai suoi inutili e tristi pensieri, e vedendo il mazzolino di fiori  che teneva nella mano, Giovanna aggiunse:

- Che belle margherite… dove le hai trovate?
Il bimbo rispose:
- Le ho raccolte in un campo qui vicino! Posso regalartene una?

Giovanna sorrise al piccolo e, con il gesto del capo, diede consenso a ricevere il dono. Anche il bimbo le sorrise, e le pose una margherita fra le mani.

- È bellissima! – esclamò Giovanna, alzando il viso per ringraziarlo, ma con sua grande sorpresa, lui non c’era più.

Si guardò intorno cercandolo,… ma era svanito nel nulla.
Non aveva sognato, ne era certa,… la margherita che teneva delicatamente nelle mani, era la conferma che non aveva sognato… Com’era  stato possibile?... Cos’era accaduto?

Un breve istante per capire e Giovanna tornò a guardare la croce.
In cuor suo disse:

“…sei stato Tu a mandarmi quell’angelo, vero?...
Grazie,… sento che mi sei vicino!”

Giovanna tornò a casa col cuore più leggero…

Sono passati molti anni, da quel giorno,… la margherita, si è seccata ma è ancora molto bella, Giovanna l’ha conservata fra le pagine del suo vecchio diario.

di Anna G. Mormina

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